Delineo gli interventi sulle emozioni sviluppati nelle scuole, ripercorro la vita emotiva del bambino attraverso la rappresentazione grafica, e mi soffermo sulla prevenzione in ambito educativo. Rifletto sulla necessità di strutture scolastiche, sempre più attente ad un dialogo emotivo, dove la finalità è volta ad un passaggio da una didattica ad una dialettica della formazione. L’arte è una fonte inesauribile di aiuto verso se stessi e verso l’altro. Tutto scorre e si modella costantemente, trasformando e comunicando senza alcuna censura. Le scuole sono le prime a dover intervenire nell'introdurre in aggiunta alle materie tradizionali, programmi che permettano di esternare i propri sentimenti, finalizzati inoltre all'insegnamento di capacità interpersonali e intrapersonali essenziali per una buona qualità della vita. Il pedagogo, l’educatore, e tutti gli uomini che hanno un ruolo quotidiano con i bambini, sono tenuti a guardare più a fondo nell’uomo.
La vita odierna è dettata sempre di più da molteplici aspettative, nei confronti del bambino, e verrebbe da chiedersi se l’adulto si sofferma nell’ascolto delle vere esigenze del bambino, e se rispetta i suoi tempi.
Fin da piccolini, ci conformiamo alle esigenze della società, il vortice della prestazione si fa sempre più presente e pressante, con un peso emotivo paralizzante, dove a lungo andare l’essere umano dimentica le proprie necessità, provocando patologie e blocchi emozionali.
Un grazie sentito al Preside e Docenti dell'Istituto Comprensivo "Aristide Leonori" di Roma, sempre al passo e attenti ad un'idea funzionale di allargare la partecipazione, rafforzare la comunità scolastica e legarsi alla comunità territoriale trasformando anche qui le Scuole in veri e propri luoghi di ascolto e sostegno. Una scuola aperta rappresenta l’avamposto di una società dinamica, dove trovare spazi d’incontro, concreto supporto alle famiglie e un ambiente conciliante per gli studenti.
Dott.ssa Francesca Benedetti